La domenica, come eventi di gioco, ho organizzato due partite a La Mia Vita Col Padrone, un gioco che parla di servi e padroni in ambientazione gotica.
Avete presente Renfield e Igor, servitori di Dracula e di Victor Frankenstein (dottore? Professore? Boh!)? Ecco, quel tipo di personaggi lì.
In questo gioco si creano storie di servitù prima e di liberazione poi. Il giocatore, tramite il personaggio, si troverà a vedere molto da vicino gli orrori che il Padrone gli comanderà di eseguire, e poco a poco si libererà da questa condizione di sudditanza psicologica, fino al gran finale, catartico e liberatorio.
Copertine dell'edizione deluxe del gioco.
L'edizione "regolare" la trovate a questo link.
L'edizione "regolare" la trovate a questo link.
Il gioco è già in grado, così com'è, di trasmettere emozioni potenti: avete presente un film dell'orrore?
Riesce a farvi saltare sulla sedia?
Ecco, immaginate di essere "dentro" un film horror, di avere il controllo di uno dei "mostri", ma suo malgrado e costretto dagli eventi.
Insomma, roba forte per stomaci forti.
Io ho provato a rendere ancora più "forte" questo tema mettendo questo schema di gioco in un tema il cui orrore ogni maschio di più di 16 anni conosce intimamente: la Bionda Stronza.
Senza offesa per le bionde che un cervello ce l'hanno: magari Angelica (l'ho chiamata ironicamente così) è pure tinta.
Risultato: La Mia Vita Con Angelica, un gioco in cui giochi la parte, fondamentalmente, di un ragazzo che pende dalle labbra di Angelica, la "bella, ricca, velina, stereotipata, ecc."
Il mix emotivo che ne risulta è ancora più forte, credo, di quello dell'horror, perché fa (ri)vivere sensazioni che tutti abbiamo visto o provato in prima persona o tramite qualche amico.
So che sembra strano, ma più "vicino a casa" (come temi trattati, ambientazione, ecc.) giochi, più le emozioni si fanno forti, perché diventa "una faccenda personale".
di Godzilla che ti carica o di un vampiro vecchio di mille anni.
Fare boiate, e grosse, per "una che tanto non te la dà" non è proprio una cosa rara, vero?
Qui sopra, la foto dei due coraggiosi della partita del mattino. Da sinistra a destra: io, Alessandro, Adam.
Qui sotto, i coraggiosissimi del pomeriggio, che hanno deciso di aumentare ancora di più il fattore "terrore autoinflitto" giocando, fondamentalmente, sé stessi: i loro personaggi avevano i loro nomi e i loro punti di forza e di debolezza.
L'ambientazione era "Bologna", in cui 3 di loro avevano vissuto e/o studiato.
Non provate a farlo a casa! ^_-
Sulle due partite scriverò un commento dettagliato, ma non su questo blog. Se interessati, chiedete.
All Good Things... Ovvero, il ritorno a casa.
In definitiva, l'INC mi ha lasciato con un mix di sensazioni fortissime.
Voglia di continuare, il classico "ma come, è già finito?" anche dopo due giorni non-stop densissimi di eventi; voglia di tornare a casa a raccontare tutte queste cose; voglia di tornare l'anno prossimo per rivedere tutte quelle persone (70!) piene di idee e di entusiasmo e di voglia di divertirsi, di provare cose nuove e di scambiarsi esperienze.
L'INC, ripeto, è una faccenda unica al mondo o quasi. No, aspetta, senza "o quasi": è un evento con tutti i pregi di una "Con" di giochi, ma senza i difetti tipici delle "Con" e con molti, molti, molti extra... primo fra tutti il fatto che è tutto pronto da prima: non devi sprecare nemmeno un secondo, se la tua priorità è giocare, parlare, passeggiare o riposarti non hai tempo buttato a organizzarti il pranzo o cercare-e-chissà-forse-trovare gente con cui organizzare una partita.
Per dare un'idea, ecco i due video che raccolgono le risposte dei partecipanti alla domanda "qual è stata la cosa più bella di InterNosCon 2010":
Parte uno. Per vederlo su YouTube clicca qui.
Parte due. Per vederlo su YouTube clicca qui.
La misteriosa parola pronunciata da Ron Edwards alla fine...
...richiederà un altro post. ^_-
La misteriosa parola pronunciata da Ron Edwards alla fine...
...richiederà un altro post. ^_-
Bene, mi pare tutto.
Eventuali domande sapete dove vanno. ^_-
Dal prossimo post, si torna a parlare di fumetti, e forse con una bella PAULemica tanto per restare allenati.