[LINK] Cervelli del fumetto in fuga: Di Gregorio.


Giusto per segnalare: intervista a Giovanni Di Gregorio su L'Unità.

Naturalmente, possiamo tener conto del fatto che è L'Unità, ma resta il fatto che uno che scrive per Dylan Dog (non esattamente l'ultimo scarto del fumetto italiano) preferisce comunque l'estero.

http://mumblemumble.blog.unita.it/quando-il-cervello-dietro-dylan-dog-e-in-fuga-1.269244

Walhalla 10 con intervista a...


...alle EdenGirls (Francesca Da Sacco, Manuela Soriani, Michela Da Sacco) più un intruso: io.

Ecco dove ordinarlo e dove leggere il sommario:


Ecco la copertina:




Ed ecco il video che vi consente di dare una sfogliata virtuale alla rivista (la cui qualità aumenta di numero in numero, sono impressionato):




All'interno, tre fumetti autoconclusivi (due inediti) di EdenStudio + il sottoscritto, uno di Joachim Tilloca (vecchia conoscenza di questo blog), ecc. ecc...

Indagine dell'IRES sul lavoro.


Come parte delle mie ricerche sul lavoro nel mondo del fumetto e dell'illustrazione, mi sono imbattuto in questa notizia del sito AFnews:

Sei un professionista del fumetto? Allora leggi qui!

La notizia è del 1/10/2010, un tre mesi fa scarsi, e fa riferimento ad un'indagine dell'IRES (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali, una "costola" della CGIL) sulle condizioni di lavoro.

Perciò, se lavorate nel mondo del fumetto e/o dell'illustrazione, un campo praticamente sconosciuto al legislatore, compilate il questionario indicato qui sotto, e chissà che, una voce alla volta, il disegnatore artistico non venga in qualche modo considerato.

Ah, il questionario ha anche un'utilità più diretta per voi: mettervi la pulce nell'orecchio su quante cose bisogna avere presente per fare un lavoro in modo serio e senza preoccupazioni legali.



Buona stesura!

I pinguini sono così sensibili...

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...alle mie necessità.

Così dice questa canzone.



L'ho trovata per caso, balzando di blog in blog, in questo post, che contiene anche un po' di informazioni sul cantautore, Lyle Lovett che oggi mi ha messo davvero di buon umore.

Ecco il testo per fare un karaoke antartico:

I don't go for fancy cars
For diamond rings
Or movie stars
I go for penguins
Oh Lord I go for penguins

Throw your money out the door
We'll just sit around
And watch it snow
I go for penguins
Oh Lord I go for penguins

Penguins are so sensitive
To my needs

Un Art Trade di Thumos


Su DeviantART c'è una pratica che si chiama "Art Trade".

Funziona così: io faccio un disegno a te e tu ne fai uno a me, e poi li pubblichiamo entrambi.
Idea semplice e simpatica! ^__^

Michela ne ha fatto uno con la giovanissima Maria Vittoria (per gli amici Vittoria), 18 anni, di Catania. Di sé dice: "Voglio vivere in mezzo all'arte e respirare arte".

La sua pagina su DeviantART è questa, e la qualità del suo lavoro non ha bisogno di commenti se non il tipico "ma se è così brava adesso, tra 10 anni cosa combinerà?" ^__^


Ed ecco, pubblicata qui con il permesso di Vittoria, l'illustrazione delle nostre protagoniste di Thumos!



Qui c'è il link all'illustrazione su DeviantART: visitate la pagina e, se siete iscritti, lasciate un commento! ^__^



Ah, sì: spero di avere presto altre cose di Thumos da mostrarvi, di una persona già apparsa da queste parti ma mai come fumettista.

Tecniche di difesa mentale: esercizi per casa.

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Visto che c'è un po' di maretta nel mondo della politica e dell'informazione, vi propongo un esercizio che vi potrebbe far capire come le Tecniche Di Difesa Mentale che ho enunciato qualche tempo fa abbiano un'utilità pratica mica da poco.

L'esercizio consiste nel prendere le dichiarazioni di un qualsiasi giornalista e/o personaggio politico e provare a vedere quante volte usano le suddette tecniche per tentare di cavarsi d'impaccio anche (soprattutto) quando di giustificazioni non ce ne sono.

Comprate un quotidiano, uno qualsiasi, magari due "di fronti opposti", e buona caccia.

Per i Veri Duri™ tra di voi, c'è il livello avanzato, ovvero le stesse tecniche (più o meno) descritte in modo meno scherzoso ma sicuramente più puntuale e preciso rispetto al mio articolo, qui:

http://www.linux.it/~della/fallacies/index.html

Sei fumettista? Niente pensione. O sì?


Un fumettista ha diritto alla pensione?
Se sì, come?

L'argomento è davvero importante, perciò bando alle ciancie.

Le mie credenziali le sapete: laurea in Economia; lavoro nel settore assicurativo, in particolare per il risparmio e la previdenza individuale e per le piccole aziende; ho un sacco di amici fumettisti; la mia futura moglie, Manuela, è un'ex-fumettista (in futuro si vedrà) ed illustratrice freelance.

Questi amici e Manuela vorrebbero sapere se un giorno avranno mai la pensione, e alle prime indagini si sono accorti che è un ginepraio.


Partiamo dall'idea che mi sono fatto in più di un lustro di frequentazioni di professionisti del settore: i fumettisti sono una categoria in gravissimo svantaggio, dal punto di vista della forza contrattuale.

Sono sempre di più come numero: dozzine, forse centinaia, di nuovi autori escono dalle scuole di fumetto ogni anno.
Molti di loro sono pure bravi, pochi di loro hanno un'idea precisa di cosa voglia dire mettersi in proprio. Quasi nessuno ha una formazione di Diritto, di previdenza o di Economia in generale, neanche basilare, ed è normale e comprensibile: il vero problema è che, lavorando tendenzialmente separati, non sanno, spesso, a chi riferirsi per avere notizie affidabili su questi argomenti.

Gli editori italiani sono pochi e piccoli (Bonelli è un caso unico, fa genere e specie a sè), e, mediamente, non sono granché preparati in materia di previdenza.

E questo ancor prima di contare l' "allergia" che sembrano dimostrare verso i contratti in forma scritta, credendo, forse a ragione forse a torto, di avere una maggiore forza contrattuale sull'autore.

La tendenza degli ultimi anni è, per la basilare legge della domanda (di fumetti, calante) e dell'offerta (di disegnatori, crescente) di pagare sempre meno.
E non parliamo, perché non è l'argomento che m'interessa ora, del lungo elenco di casi di pagamenti arrivati parzialmente, in ritardo, o mai arrivati.

Oltre ad un ricavo per ora di lavoro decisamente modesto, che non gli fa venire certo voglia di pagare un avvocato o un commercialista per andare a caccia di soluzioni, il fumettista soffre anche di un problema che è fondamentale per stabilire se ci sarà una pensione oppure no: non sa cos'è e non sa cosa fa.

Il fumettista è un artigiano?
Il fumettista è un libero professionista?

Il fumettista vende diritti d'autore?
Il fumettista vende prodotti finiti?

Un colorista, che compie una parte intermedia del lavoro necessario tra l'idea e la stampa, svolge un lavoro classificabile come "opera dell'ingegno"?

La questione non è una futile catalogazione da entomologo, ma crea differenze maledettamente concrete nei diritti e negli obblighi che il fumettista ha con il fisco, con l'INPS e, naturalmente, con l'editore.

A questo aggiungiamo anche la spinosa faccenda che, alla mancanza di un contratto scritto, spesso si tende a classificare i lavori come Co.Co.O., anche quando il lavoro del fumettista è, beh, un vero lavoro, a tempo pieno, che richiede una preparazione specifica, non diversamente dal mestiere dello scrittore o del pittore.

Aggiungiamo che la normativa italiana sul diritto d'autore è orribilmente vecchia e lacunosa, e che tutte le raccolte di leggi (non solo sul diritto d'autore) online sono parziali, poco aggiornate, e tutte non ufficiali.
Le migliori sono quelle aggiornate da società private specializzate, per le quali bisogna pagare gli aggiornamenti.


Inizia una nuova grande missione: cercare di capirci qualcosa!


Nel prossimo episodio: Cos'è una Pensione e chi ha diritto ad averla?

La mia lotta contro l'infame Camilla

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Questo è un coming out.

No, non sono gay, è nel senso di "mi costa fatica ammetterlo".

Ho gli addominali a tartaruga.
Ma girata dalla parte sbagliata.

Nella foto: uno che non mi assomiglia per niente.
Inoltre: l'ho già detto che non sono gay? ^_^;


Insomma, ho un po' di panzetta.
Non sono un ciccione, il mio indice di massa corporea è poco sopra 24, stando alla bilancia della Wii Fit.
Però ho deciso di correre ai ripari prima che sia troppo tardi, con un po' di attività fisica e facendo caso a non ingozzarmi troppo.


Qui sopra, un grafico che fa molto "scienza"
e dona credibilità al mio discorso.


La mia panzetta ha un nome: Camilla.
Perché è il nome ovvio per una surreale tartaruga, per chi è cresciuto a suon di cartoni animati ed è nato appena prima degli anni '80 (e le due cose, tragicomicamente, sono quasi sinonime).


A sinistra: Camilla, l'originale.

A proposito, i volumi del Fantazoo, con tutto il loro delirante, magnifico umorismo, sono editi da Renoir Comics. Ve li consiglio caldamente, senza riserve, anche se non avete mai visto la serie TV: sono stupendi, geniali, esilaranti.


Sopra: la cover del primo volume,
cliccate qui per il catalogo online



Seguiranno aggiornamenti: vincerò io o vincerà l'infame Camilla?
Per fortuna, ho una compagna di battaglie. Sapete già chi è.

Guerra mediatica.

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Quante boiate contiene questo servizio del TG5?
O meglio, c'è qualcosa di esatto?




Non avrà qualcosa a che fare con la paura che esista un'informazione non controllabile e non manipolabile?

Se lo chiede anche Federica Colonna su FareFuturo webmagazine, costola elettronica della fondazione (movimento politico?) Futuro & Libertà, in questo articolo che smonta pezzo per pezzo le fesserie messe in piedi da quel mezzo di propaganda che osano chiamare TG.