Tecniche di difesa mentale - parte 1


Oggi su Cracked.com, che un sito umoristico ma con spunti molto intelligenti, è apparso un articolo piuttosto interessante.

Se conoscete l'inglese americano ad un buon livello, ve lo consiglio (metto il link in fondo, sennò smettete di leggere me, maledetti :P ); s'intitola "6 modi sottili in cui le fonti d'informazione di massa fanno passare per fatti delle stronzate".

Insomma, come mentire senza mentire.
Ok, i media italiani MENTONO, e anche parecchio, da anni, ma restiamo nella Zona Grigia.


Vi elenco brevemente i metodi:

1- "Weasel Words", ovvero "alcuni dicono", "si dice", "gli esperti dicono che" e altre formulazioni generiche. Non a caso, su Wikipedia sono formulazioni proibite, nella redazione di un articolo (qui la versione in italiano).

2- "Implicare senza dire", che è il pane quotidiano per i TG italiani appena si parla di tecnologia. Se un figlio accoltella il padre dopo anni di litigi, abusi, violenze domestiche, droga ma aveva appena spento un videogioco, indovinate un po' quale titolo farà vendere più giornali?

3- "Seppellire i fatti nell'articolo", mai mettere cose vere nel titolo. Un esempio fresco-fresco? QUI.

4- "Foto col sottinteso". Metti una foto in cui il soggetto è venuto bene o male a seconda che tu voglia presentarlo in buona o cattiva luce, è facilissimo. Per ridere, la foto di Bush beccato in una frazione di secondo a sollevare un binocolo con i tappi sulle lenti e la didascalia "Quest'uomo sta per iniziare una guerra" ve la ricordate? No? Eccola.



Ovviamente, se è umorismo, ok, si ride e si riflette. Ma se viene spacciato per cronaca è disonestà.

5- "Attivo o passivo?" Con un po' di acrobazie grammaticali, si crea facilmente il sottinteso di un mistero irrisolto, di un raptus di follia (che magari ha cause concrete), o addirittura far sembrare l'aggressore vittima o viceversa.

6- "Titoli col sottinteso", che poi è un mix delle tecniche 2, 3 e 4. Inserire una risposta, ovviamente precotta e facile da capire al volo, nel titolo. Qualche tempo fa ci fu il caso di un incidente domestico. Una bimba cade in piscina e affoga. Disgrazia? Certo. Ma dato che la madre era un attimo al computer, la stampa ci mise 5 minuti per far passare la madre da videodipendente che aveva abbandonato la figlia solo con pochi titoli.


Vi chiedo solo di fare un brevissimo esercizio: la prossima volta che vi capita in mano un quotidiano o che seguite un telegiornale, provate a contare quante volte vengono usati gli stratagemmi di cui sopra.
Col giornale è più facile, il telegiornale ha dalla sua una regìa serrata ed incalzante, in modo da impedire che si possa fermarsi a ragionare sulle notizie e magari commentarle con chi è a tavola con te: è già arrivata la notizia dopo, il tempo per riflettere non c'è.
Anche alcuni portali con una sezione "notizie" si prestano molto al giochino.

Se poi volete farmi sapere che avete trovato, mi farebbe piacere.

L'articolo di Cracked.com è qui: PARTE UNO, PARTE DUE.

2 commenti:

Angelo Frascella ha detto...

Davvero interessante!

Grazie

Mattia Bulgarelli (K. Duval) ha detto...

Prego.

Ci sarà anche una "parte due" appena trovo il tempo.