Provo a dare una definizione di "arte".
Non siete obbligati a condividerla.
Siete invitati a commentarla, criticarla, metterla alla prova, ecc.
Un autore, per creare un pezzo d'arte, deve avere la consapevolezza di stare trasmettendo un messaggio, e questo è un presupposto forte della mia definizione.
In questo modo escludiamo ciò che è un oggetto funzionale ad uno scopo diverso dalla comunicazione ma anche ciò che comunica in modo univoco (si spera): un manuale d'istruzioni o un cacciavite non sono arte (normalmente... ci arrivo dopo).
Poi, c'è un qualcuno che "riceve" o comunque è "utente" finale del pezzo: un libro viene letto, un gioco giocato, un quadro osservato, un film visto, un fumetto letto, ecc.
Il valore artistico di un'opera si esprime nella sua capacità di comunicare più sfumature e livelli di significato all'utente finale. E anche questo è un presupposto forte.
Più livelli di significato si possono "spremere" da un'opera, da soli o con l'aiuto di qualcuno, più l'opera ha valore artistico.
In questo senso si può parlare di opere di valore artistico più o meno elevato.
Attenzione, è un discorso MOLTO diverso dalla boiata scritta nel libro che si vede all'inizio de L'Attimo Fuggente, che non tiene conto dell'azione attiva del ricevente l'opera ma di astrattissimi valori di "importanza del fine poetico"... Come se ci fosse una scala oggettiva di valori più o meno importanti in senso assoluto e misurabile oggettivamente, in modo indipendente dal pubblico (certo, come no).
In Italiano
In inglese, lingua originale.
In questo senso, l'umorismo è la forma d'arte più diretta che si può concepire: il ricevente completa la battuta o il ragionamento e coglie un secondo significato immediatamente... e questa scoperta lo fa ridere.
Una frase che sento spesso e che mi dà ai nervi è "ma io non capisco l'arte".
La domanda è mal posta. Se tu non capisci un pezzo d'arte, è perché non si realizza la comunicazione.
Ad esempio...
Opera di Alessandra Gagliano Candela,
esposta a Genova presso Galleria d’Arte Moderna
riprodotta a solo scopo esemplificativo.
esposta a Genova presso Galleria d’Arte Moderna
riprodotta a solo scopo esemplificativo.
A me non dice molto. Non ho le conoscenze necessarie per "interpretare" il messaggio.
Ma se qualcuno mi spiegasse i vari passaggi e i riferimenti, non dubito che sarei in grado di capirlo.
Ed ecco spiegato anche perché un orinatoio pubblico non è arte, ma questo qua sotto sì.
poi, mi fa un favore.
La tecnica di realizzazione è importante per due motivi: primo, un autore che padroneggia la tecnica è in grado di trasmettere più livelli di significato con maggiore efficacia ed efficienza.
Pensate alla famosa poesia "Soldati" di Ungaretti:
Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.
Senza quegli "a capo", con una virgola in più, senza il titolo, se fosse di 10 righe invece di 4... sarebbe una cosa diversa e meno efficace. E Ungaretti lo sapeva.
Approfittiamone per sfatare il mito che gli artisti sono gente che, alla nascita o un giorno qualsiasi riceve un' illuminazione e PUFF, ecco il capolavoro, che è una bella boiata che c'insegna(va)no a scuola e che continua a fare i suoi danni.
Il secondo motivo è che la perfezione tecnica aggiunge anche un valore di "oooh" per il pubblico e di "questo lo so fare solo io" da parte dell'artista, che male non fa.
Un pezzo d'arte, quindi è un oggetto compiuto che si esprime in un medium per trasmettere una molteplicità di significati non necessariamente univoci che vengono ricevuti ed interpretati da un ricevente finale.
Se prendiamo per buona questa definizione, alla domanda "ma XYZ è arte?" si può rispondere che la domanda è mal posta: forse bisognerebbe chiedersi "quanta arte c'è in XYZ?" e andare a grattare sotto la superficie.
Scoprirete che anche se la musica è accettata come Arte e il videogioco no, ci sono molti, molti più livelli di significato nei titoli di testa di Metal Gear Solid 3 (basta saperli capire) che in T'Appartengo di Ambra.
No, tranquilli, niente video di Ambra
3 commenti:
Definizione molto interessante,che condivido, anche perché toglie decisamente dai dintorni del "fare arte" tanti sottoprodotti (CERTI tipi di fumetti, certi tipi di quadri e di romanzi...).
Tra l'altro, la Nascita di Venere in particolare è un pezzo degno di essere studiato e visto "dal vivo": è qualcosa che mi ha sconvolta, quando ci sono capitata davanti, e non è "solo" tecnica (anche se ho fatto "oooh" come scrivi nel post ;).
Ciao Mattia, ciao Michela!
Apprezzo sempre la lucidità di Mattia e condivido molto l'impostazione del ragionamento!
Poi, Michela, la Nascita di venere mi fece esattamente lo stesso effetto che descrivi tu, pari pari! non riuscivo a staccarmi! RE il bello è che tutti guardano la Primavera, in genere, che dovrebbe essere nella stessa stanza agli Uffizi!
Che meraviglia!
Linda
ciao Mattia.
si. anche secondo me l'Arte è questo.
una poesia, un quadro, magari anche un romanzo o un racconto.
ma deve avere le specifiche dell'unicità, altrimenti anche i multipli di Andy Warhol diventano Arte, mentre secondo me è solo furbizia. se fosse possibile duplicare l'arte, questa morirebbe.
Posta un commento