Sono indeciso se partecipare o meno.
Mi piacerebbe fare coppia con un(a) fumettista per la sezione (indovinate?) fumetto.
Due sole tavole, scadenza 30 aprile.
I dettagli sul sito ufficiale:
http://www.coopforwords.it/
Allora, qualcuno ci sta?
Seconda strofa.
"Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò."
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò."
(UPD) Disegnatori italiani ed animatori giapponesi.
La questione "quanto vengono pagati gli autori di fumetto" è scottante, tra gli addetti ai lavori.
Io ci aggiungerei anche "come vengono trattati gli autori di fumetto".
Le risposte, mediamente con rare punte di eccellenza, sono rispettivamente, per l'Italia, "poco" e "come nullità rimpiazzabili" (anche quando non lo sono).
Com'è come non è, nella patria dei manga e dell'animazione (il Giappone per chi ha vissuto sotto un sasso fino ad oggi), hanno anche loro dei bei problemucci con il trattamento dei lavoratori dell'arte di consumo.
Secondo questo articolo il governo giapponese ha promosso degli incentivi per "allevare" degli apprendisti nell'animazione.
Perché? Perché ce ne sono sempre di meno.
Perché? Perché sono pagati poco, a cifra fissa (le case di produzione non riconoscono royalties agli autori e le case di produzione ricevono solo le briciole degli sponsor, che pagano invece i network TV).
Inoltre, le case di produzione sono controllate da delle elite stagnanti che non azzardano innovazioni. Non lo dico io, lo dice la Harvard Business School, come riassunto da questo articolo.
Esattamente, quanto poco sono pagati?
In un'inchiesta di un paio d'anni fa (del 2009), la media era di 1.100.000 ¥ per gli animatori tra i 20 ed i 30 anni, il doppio circa per quelli tra i 30 ed i 40.
A questo si deve aggiungere la mancanza di contratto scritto per il 47% di loro e la mancanza di molti benefit aziendali (tipo la tradizionale visita medica pagata dalla ditta, assente nel 38% dei casi).
Al cambio dell'epoca, non troppo diverso da quello odierno, circa 10.000 € l'anno.
Parametrando per il PIL pro capite rapportato al potere d'acquisto, è come se un disegnatore da noi venisse pagato 9.400 €/anno.
Le condizioni, come si vede, non sono molto diverse tra qui e là, con la differenza che l'export d'animazione in Giappone è un'industria che ha una capacità di generare fatturati interessanti per un grande o medio investitore. Il fumetto italiano non lo è, ed i contratti scritti sono una bestia ancora più rara che in Giappone.
Ora, anche il fumettista italiano si avvia all'estinzione come l'animatore giapponese?
La situazione giapponese è una premonizione della situazione italiana?
È l'amore per il lavoro (che sconfina nella romantica idea dell'artista che lotta Contro Il Sistema... facendosi sfruttare ancora di più) o l'ignoranza delle condizioni di lavoro che ci si può aspettare che fa sì che le scuole di fumetto non siano già deserte?
O è speranza di emigrare verso pascoli più verdi all'estero?
A voi la parola, autori.
UPDATE: avevo erroneamente scritto "Parametrando per i salari medi rapportati al potere d'acquisto" anziché "Parametrando per il PIL pro capite rapportato al potere d'acquisto". Scusate l'errore, ma il ragionamento e le cifre non cambiano.
Io ci aggiungerei anche "come vengono trattati gli autori di fumetto".
Le risposte, mediamente con rare punte di eccellenza, sono rispettivamente, per l'Italia, "poco" e "come nullità rimpiazzabili" (anche quando non lo sono).
Com'è come non è, nella patria dei manga e dell'animazione (il Giappone per chi ha vissuto sotto un sasso fino ad oggi), hanno anche loro dei bei problemucci con il trattamento dei lavoratori dell'arte di consumo.
Secondo questo articolo il governo giapponese ha promosso degli incentivi per "allevare" degli apprendisti nell'animazione.
Perché? Perché ce ne sono sempre di meno.
Perché? Perché sono pagati poco, a cifra fissa (le case di produzione non riconoscono royalties agli autori e le case di produzione ricevono solo le briciole degli sponsor, che pagano invece i network TV).
Inoltre, le case di produzione sono controllate da delle elite stagnanti che non azzardano innovazioni. Non lo dico io, lo dice la Harvard Business School, come riassunto da questo articolo.
Esattamente, quanto poco sono pagati?
In un'inchiesta di un paio d'anni fa (del 2009), la media era di 1.100.000 ¥ per gli animatori tra i 20 ed i 30 anni, il doppio circa per quelli tra i 30 ed i 40.
A questo si deve aggiungere la mancanza di contratto scritto per il 47% di loro e la mancanza di molti benefit aziendali (tipo la tradizionale visita medica pagata dalla ditta, assente nel 38% dei casi).
Al cambio dell'epoca, non troppo diverso da quello odierno, circa 10.000 € l'anno.
Parametrando per il PIL pro capite rapportato al potere d'acquisto, è come se un disegnatore da noi venisse pagato 9.400 €/anno.
L'equivalente di 9.400 €/anno,
a persona, tra i 20 ed i 30 anni,
è abbastanza basso da far
estinguere una categoria di lavoratori.
a persona, tra i 20 ed i 30 anni,
è abbastanza basso da far
estinguere una categoria di lavoratori.
Le condizioni, come si vede, non sono molto diverse tra qui e là, con la differenza che l'export d'animazione in Giappone è un'industria che ha una capacità di generare fatturati interessanti per un grande o medio investitore. Il fumetto italiano non lo è, ed i contratti scritti sono una bestia ancora più rara che in Giappone.
Ora, anche il fumettista italiano si avvia all'estinzione come l'animatore giapponese?
La situazione giapponese è una premonizione della situazione italiana?
È l'amore per il lavoro (che sconfina nella romantica idea dell'artista che lotta Contro Il Sistema... facendosi sfruttare ancora di più) o l'ignoranza delle condizioni di lavoro che ci si può aspettare che fa sì che le scuole di fumetto non siano già deserte?
O è speranza di emigrare verso pascoli più verdi all'estero?
A voi la parola, autori.
UPDATE: avevo erroneamente scritto "Parametrando per i salari medi rapportati al potere d'acquisto" anziché "Parametrando per il PIL pro capite rapportato al potere d'acquisto". Scusate l'errore, ma il ragionamento e le cifre non cambiano.
No, dico, seriamente?
Alcuni di voi sanno che sono un fan del sito www.Cracked.com per la loro satira surreale.
Articoli sulle cose più incredibili al mondo: dagli esperimenti per coltivare una bistecca con l'ingegneria genetica, a curiosità su come è stato realizzato il suono delle spade laser in Star Wars, a concorsi di photoshop a tema, a raccolte di foto "impossibili" in cui photoshop non c'entra giù fino ad aneddoti storici che NON insegnano a scuola per pudore.
Oggi apro il sito e c'è un articolo che titola "The 5 Craziest Exploits of the World's Shadiest Politician".
Tradotto: "I raggiungimenti più folli del politico più losco del mondo".
Visti i precedenti del sito, uno si aspetterebbe un qualche generalissimo del Sudamerica, un dittatorie dell'estremo oriente, un signore della guerra africano... Oh, aspetta un sec... Oh, porc...
Ecco i link all'articolo.
Parte prima: http://www.cracked.com/article_19070_the-5-craziest-exploits-worlds-shadiest-politician.html
Parte seconda: http://www.cracked.com/article_19070_the-5-craziest-exploits-worlds-shadiest-politician_p2.html
Ora, il prossimo che mi chiede a che serve studiare le lingue avrà una risposta molto, molto brusca.
Articoli sulle cose più incredibili al mondo: dagli esperimenti per coltivare una bistecca con l'ingegneria genetica, a curiosità su come è stato realizzato il suono delle spade laser in Star Wars, a concorsi di photoshop a tema, a raccolte di foto "impossibili" in cui photoshop non c'entra giù fino ad aneddoti storici che NON insegnano a scuola per pudore.
Oggi apro il sito e c'è un articolo che titola "The 5 Craziest Exploits of the World's Shadiest Politician".
Tradotto: "I raggiungimenti più folli del politico più losco del mondo".
Visti i precedenti del sito, uno si aspetterebbe un qualche generalissimo del Sudamerica, un dittatorie dell'estremo oriente, un signore della guerra africano... Oh, aspetta un sec... Oh, porc...
Ecco i link all'articolo.
Parte prima: http://www.cracked.com/article_19070_the-5-craziest-exploits-worlds-shadiest-politician.html
Parte seconda: http://www.cracked.com/article_19070_the-5-craziest-exploits-worlds-shadiest-politician_p2.html
Ora, il prossimo che mi chiede a che serve studiare le lingue avrà una risposta molto, molto brusca.
Tecniche di difesa mentale: Parte 5.
A proposito di come si fa presto, riassumendo una notizia, a farla diventare falsa.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/berlusconi-hitler-e-io/2145679
Se per imbecillità o per malizia, fate voi.
Ancora una volta, la segnalazione l'ho trovata sul Disinformatico, qui:
http://attivissimo.blogspot.com/2011/03/le-cose-che-non-colsi-20110302.html
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/berlusconi-hitler-e-io/2145679
Se per imbecillità o per malizia, fate voi.
Ancora una volta, la segnalazione l'ho trovata sul Disinformatico, qui:
http://attivissimo.blogspot.com/2011/03/le-cose-che-non-colsi-20110302.html
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